Al ristorante, davanti al menù, non sai mai quale piatto scegliere, mentre tutti ti mettono fretta? Se ti chiedono a bruciapelo qual è il tuo film preferito, annaspi incapace di dire un solo titolo? Preferisci rimandare fino all’ultimo qualsiasi scelta da fare? In tempi veloci come i nostri, l’indecisione non gode buona fama e chi non mette il turbo teme di essere tagliato fuori.
Una caratteristica da rivalutare
Ma è proprio vero che l’indecisione sia un difetto? «Prima di tutto stabiliamo la sua genesi: nasce nel momento in cui si presentano problemi a cui non si sa dare una risposta certa e immediata», dice Nicolao Bonini, dell’università di Trento. «Quanto più alta è l’indecisione, tanto maggiore è il conflitto tra sé e sé». I motivi dell’incertezza possono essere differenti. Tra i più comuni, Bonini cita la somiglianza tra i soggetti da scegliere, ovvero quando due opzioni si presentano in maniera simmetrica: due oggetti simili, due persone che piacciono in uguale misura… «Ma c’è un altro caso, un classico di totale incertezza, che è quello descritto da Marcel Proust nella sua Recherche. Venezia, lui seduto in gondola. Una canzone romantica nell’aria. Situazione di una bellezza struggente. Lasciare Venezia, come dovrebbe, o restare, come vorrebbe? Non sa decidere. Vuole solo sentire le note e godere del momento e del luogo. Questo è un esempio di chi sceglie di non decidere, una non-decisione utile al proprio benessere».
L’indecisione è donna
Anche per Daniela Marafante, psicoterapeuta e condirettore del mensile Riza Psicosomatica, «essere indecisi è un pregio. Il decisionista, in realtà, è un insicuro che indossa una maschera da duro. E spesso va a sbattere il naso». Ma tra donne e uomini c’è differenza? «Sostanzialmente no, tranne che in amore, dove il sesso femminile si rivela più incerto nelle scelte, specie se dolorose, perché più vulnerabile, per educazione plurisecolare». Le donne, poi, sono spesso indecise nei camerini dei negozi d’abbigliamento. Ma non è mancanza di determinazione, sta solo a significare che in ogni donna abitano sempre tutte le dee della mitologia e che la scelta passa attraverso il desiderio di dare la forma migliore al proprio lato più femminile. Chi sto vestendo oggi? Venere, Giunone o Atena?
Vizi e virtù
Dunque l’indeciso riesce a vedere la realtà non in bianco e nero, ma con tutte le sfumature del grigio, un indice di capacità cognitiva e di apertura percettiva. «L’indecisione è un deterrente all’impulsività», spiega ancora Bonini, un invito alla pazienza. Aspetti che si rivelano utilissimi nella quotidianità per evitare danni. Insomma, conclude l’esperto, «se la titubanza diventa un ostacolo, allora va messa sotto il segno meno. Se, al contrario, è sinonimo di meditazione, diventa virtù». Perché dall’atto cognitivo nascono sempre alternative interessanti, sinonimo di creatività.