Iris, istruzioni per l’uso

Piante ornamentali perenni tra le più amate, regalano tante soddisfazioni anche ai giardinieri meno esperti. Ecco come coltivarle

Apprezzate per la bellezza della loro fioritura e per la facilità di coltivazione, le iris necessitano di pochissime cure e sono capaci di riprodursi autonomamente e con grande rapidità. Alcune specie sono anche profumate e rifiorenti.
 
Due categorie, tanti colori
L'Iris, una pianta antica e versatile, originaria delle regioni a clima temperato dell'emisfero nord, ha trovato casa nei giardini d'Europa fin dal Medioevo. Cresce in una vasta gamma di habitat, dalle zone paludose alle montagne e può adattarsi anche a condizioni di siccità.
Esistono oltre 200 specie di Iris, suddivise principalmente in due categorie: rizomatose e bulbose, a seconda se la pianta si sviluppa da un rizoma strisciante o da un bulbo. Le Iris rizomatose hanno steli spessi che crescono orizzontalmente nel sottosuolo e foglie lunghe a forma di spada.
A seconda della varietà, possono fiorire tutto l'anno, ma è più comune in primavera o estate. I fiori hanno petali che si separano per formare delle ali, e molti sono profumati.
Le iris sono caratterizzate da una vasta gamma di colori, tra cui blu, giallo, rosa, rosso, viola, bianco, arancione e nero, e variano anche nell'altezza, che può essere da quindici centimetri a oltre un metro e ottanta.
 
DOVE
Le iris vanno coltivate per lo più in pieno sole, fatta eccezione per barbate nane, Iris sibirica e Iris ensata che possono vivere anche a mezz’ombra. Al momento dell’impianto, è indispensabile provvedere a un buon drenaggio della buca di coltivazione e migliorare i terreni pesanti e argillosi con sabbia o altro materiale inerte, predisponendo se necessario un’aiuola rialzata nei terreni troppo compatti.
 
COME
Le iris bulbose sono dotate di bulbo sotterraneo e devono essere dunque trattate come tutte le piante bulbose: vanno piantate a una distanza di 20 centimetri e a una profondità pari al doppio della loro altezza in terreno ben drenato e in pieno sole. Dopo la fioritura necessitano di concimazioni a base di potassio per incoraggiare lo sviluppo del bulbo e prepararlo alla fioritura dell’anno seguente.
Le iris rizomatose devono essere piantate in terreno soffice e ben drenato appena al di sotto della superficie, basta adagiare i rizomi a filo del suolo e poi rincalzarli: amano infatti essere scaldati dai raggi solari, si dice che vogliono sentire il suono delle campane! La distanza d’impianto dei rizomi dovrà essere di almeno 30 centimetri (meno se piantati in vaso), bisogna infatti prevedere la crescita del
rizoma che se costretto sarà meno prolifico di fioriture. Nel momento dell'impianto, la parte fogliare deve essere recisa con un taglio netto e obliquo a circa 10-15 cm dal colletto, in modo che non offra resistenza ai venti che potrebbero scalzare o smuovere i rizomi dal terreno.
Anche se le iris sono resistenti alla siccità, nei primi mesi dopo l’impianto hanno necessità di essere bagnate con regolarità, senza esagerare. Hanno bisogno di poco concime a lenta cessione, granulare, da applicare in un’unica soluzione a inizio primavera.
 
QUANDO

Il periodo della messa a dimora coincide con la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Qualche tempo prima, il terreno va preparato vangandolo, liberandolo dalle erbacce e concimandolo con letame ben maturo. Sia le iris bulbose che quelle rizomatose possono essere piantate fino a ottobre, si anticipa l’operazione nei climi ad inverno rigido.
Ogni circa tre o quattro anni, occorre procedere alla divisione dei cespi e alla frammentazione del rizoma che darà origine a piante più rigogliose favorendo al contempo la fioritura. L’operazione si esegue dopo che la pianta ha finito la sua fioritura ed è a riposo vegetativo, il periodo coincide con l’estate, fino a tutto settembre.
 

Curiosità:profumo di violetta

L’Iris pallida dalmatica è un’iris rusticissima che forma una ceppaia longeva, ideale per popolare le scarpate e le zone più secche del giardino.
Ha un fiore viola pallido molto profumato, tanto che il suo rizoma veniva utilizzato per aromatizzare il Chianti. Oggi come un tempo, dopo essere stato essiccato e polverizzato, viene usato nell'alta profumeria per il piacevole aroma alla violetta che rilascia.