Siamo alla Cascata delle Marmore, uno dei siti più suggestivi e iconici del territorio ternano. Una panchina/scultura, con sopra un mantello e un libro aperto sulla scritta The roar of waters (il rombo delle acque), ricorda George Gordon Byron, lo scrittore inglese dell’800 che nel suo Grand Tour italiano si è fermato qui, ammirato dallo spettacolo della natura. Poco più in là, un bel gruppo di ragazzi in tenuta da rafting aspetta con impazienza il momento di lanciarsi nelle rapide del fiume Nera, per un’esperienza ad alto tasso adrenalinico. In assoluta sicurezza grazie alle esperte guide di Rafting Marmore (www.raftingmarmore.com).
Il pastore e la ninfa
Il “rombo delle acque” che cadono da 160 metri sopra le nostre teste unisce leggenda, storia e tecnologia. Il Velino è un fiume che accumula, il Nera è un fiume che erode: in epoca preistorica scorrevano più o meno alla stessa quota e il Velino confluiva nel Nera lungo un fronte di circa un km con centinaia di gocciolatoi, come un bacile che tracima. Nel III secolo a.C., per rendere coltivabile la piana di Rieti, sul bordo del “bacile” i romani scavarono un’apertura perché l’acqua defluisse in un unico punto, liberando i terreni circostanti e dando vita alle Cascate delle Marmore. Ma i sognatori possono sempre pensare all’amore contrastato tra il pastore Velino e la ninfa Nera: gelosa del giovane, Giunone trasformò Nera in un fiume, ma per non separarsi da lei l’innamorato si gettò nelle sue acque, dando così origine alla cascata.
Un paese sottosopra
Tra i luoghi del ternano più suggestivi, ricchi di storia e arte, ma anche vocati alle vacanze attive, spicca Narni.
Ma non tutti sanno che c’è anche un’altra Narni, nascosta e suggestiva, tutta da scoprire: la Narni underground (www.narnisotterranea.it). Si parte nell’ex convento di San Domenico per immergersi nel sottosuolo, in un percorso che culmina nei locali dove operava il tribunale dell’Inquisizione: una cella ricoperta di graffiti con nomi, numeri, parole, disegni racconta i patimenti dei prigionieri… Anche dopo 250 anni, una realtà che inquieta ed emoziona.
Narni e la sua campagna sono luoghi ideali per vacanze (o weekend) a tutta natura, con attività che vanno dal parapendio alla mountainbike al più semplice trekking urbano. La pista ciclopedonale Narni-Terni è in via di ultimazione con molti km già percorribili. Per quanto riguarda invece l’outdoor a pelo d’acqua, da non perdere le escursioni a Stifone e alle gole del Nera (www.stifone.it). Associazioni e gruppi sportivi del territorio sono attrezzati e organizzati per rendere indimenticabile l’esperienza.
Paesaggi… da gustare
Il paesaggio rurale del territorio ternano ha una bellezza austera: geometrie verdi e marroni screziate dal giallo dei girasoli, serpentine bianche di strade fiancheggiate dal verde scuro di cipressi, casali color ocra tra il verde argentato degli olivi. E, sparsi lungo le antiche vie, paesini medievali incastonati come gemme sulle colline che fanno da corona alla piana dove sorge il capoluogo. Stroncone, Calvi, Cesi, Sangemini sono luoghi dello spirito, ma dove il corpo trova ristoro in una gastronomia tra le più ricche dell’Italia centrale. D’obbligo cominciare da una Torta al Testo: farina bianca, olio, sale, formaggio grana, un po’ di latte e lievito sono gli ingredienti base. Il segreto sta nel Testo, ossia nella piastra - di ghisa, pietra o cotto - su cui la massa viene fatta cuocere in modo che non sia né troppo secca, né troppo morbida. Ottenuta così una specie di focaccia, la si farcisce con i condimenti più diversi: la tradizione vuole spinaci, cicoria e bietola oppure prosciutto o salsicce, ma le varianti sono pressoché infinite. La primavera è poi sinonimo di asparago selvatico, da utilizzare anch’esso in mille preparazioni. E poi l’immancabile porchetta, il tartufo della Val Nerina e i tanti pecorini (dalla ricotta ai freschi agli stagionati), con il loro inconfondibile gusto dovuto alla varietà delle erbe primaverili di cui si nutrono gli animali. Da gustare con il tipico pane di Terni (sciapo), condito con olio extravergine Umbria dop. E da annaffiare con classici vini del territorio, dai rossi ai bianchi doc di Orvieto al Narni igt. E, per finire, una bella fetta di Torcolo, una specie di ciambella a forma di serpente che, in passato, veniva preparata per annunciare il fidanzamento tra due giovani, ma che oggi si trova in ogni occasione.
Sulle tracce di Francesco
A pochi km da Narni, sulla sommità di un colle, sorge il paesino di Sant’Urbano: una cinquantina di anime e una bellezza senza tempo. Nei suoi pressi si trova l’Eremo di Sant’Urbano (o Sacro speco), uno dei più suggestivi luoghi della spiritualità francescana. La grotta (lo speco, appunto) è dove il Poverello si ritirava a pregare, la cella in cui riposava e dove, secondo la leggenda, fu consolato da un angelo mentre era malato; in mezzo alla radura, si trova il secolare castagno che la tradizione vuole germogliato dal suo bastone.
Altro luogo legato a san Francesco è la Romita di Cesi (www.la-romita.org). Fondata dall’assisiate e abitata da comunità monastiche nel corso dei secoli, nell’800 è stata abbandonata e ridotta a un cumulo di rovine, attorno a un centenario esemplare di cedro del Libano. Nel 1991 fra’ Bernardino, morto nel 2022, ne comincia la ricostruzione (non è ancora ultimata), facendola diventare un luogo aperto a tutti coloro, credenti e atei, giovani e anziani, famiglie e single, che vogliano vivere un’esperienza di vita comunitaria in un contesto di natura incontaminata, senza elettricità. Per un giorno, una settimana o il tempo che si vuole. Offrendo quello che si può. Anche in termini di lavoro. Un’esperienza che può solo giovare.
info&app
• Turismo Terni tel. 0744423047 www.turismo.comune.terni.it
• Turismo Narni tel. 0744747277 www.turismonarni.it
• App Scopri Terni: promuove il centro storico della città, facendo emergere il tessuto urbano nelle varie epoche.