L'altra faccia del Tirreno

Cilento e Vallo di Diano: una costa spettacolare e un entroterra ricchissimo di testimonianze storico-artistiche.
Oltre che di sapori unici, culla della dieta mediterranea
 

Un’eccezionale varietà di ecosistemi e testimonianze artistiche uniche al mondo. Siamo in Cilento e nel Vallo di Diano, la propaggine più meridionale della Campania. Per quanto riguarda il paesaggio, si va da una delle coste più belle e incontaminate del Tirreno a cime che oltrepassano i 1700 metri. Quindi da ambienti marini (in gran parte protetti) alla macchia mediterranea, a vigne, orti e oliveti, al bosco di media montagna. La storia e la cultura coprono un arco di migliaia di anni: dall’antichità greco-romana alla barocca Certosa di Padula, la più grande d’Italia, equivalente religioso della reggia di Caserta quanto a vastità e ricchezza architettonica, al Pacc (Percorso d’arte contemporanea): un work in progress di museo diffuso a cielo aperto, con oltre 40 opere previste disseminate in sette comuni collegati da itinerari slow (www.fondazionedestefano.it).

I templi della Magna Grecia
Da secoli i resti delle città greche di Paestum e Velia incantano i viaggiatori con la loro austera ed enigmatica bellezza. Porta d’ingresso e biglietto da visita del Cilento, i rispettivi parchi archeologici (https://museopaestum.cultura.gov.it/) sono uno scrigno di suggestioni. Da godersi magari al tramonto, lungo il percorso illuminato, che esalta ancora di più l’architettura dorica dei templi di Hera Argiva, Cerere e Poseidone. Con loro, da 24 anni, dialoga il Cavallo di sabbia di Mimmo Paladino, scultura di un grande artista contemporaneo che riproduce in forme concettuali l’animale sacro al dio del mare. Imperdibile anche il museo con le metope (formelle) del tempio di Hera e un unicum della pittura antica: la Tomba del tuffatore.

L'eredità del sindaco-pescatore
Per gli appassionati del mare le località balneari di questo tratto di costa sono tra le più rinomate del Tirreno.
Da Agropoli a Sapri, passando per Castellabate, Palinuro, Marina di Camerota e numerosi altri centri minori.
Tutte attrezzate per rendere indimenticabile il soggiorno di coppie, famiglie con bambini, persone anziane o gruppi. Di particolare interesse il Porto di Acciaroli, frazione marina del comune di Pollica. I pescatori del posto sono disponibili a mostrare e insegnare le arti marinare, così come faceva il sindaco-pescatore Angelo Vassallo, caduto per mano della criminalità organizzata. Tra le tante eredità di Vassallo (www.fondazionevassallo.it) c’è anche il Centro Studi per la Dieta Mediterranea che ha sede nel castello dei principi Capano di Pollica. Perché, anche se si chiama, genericamente, "mediterranea" la culla di questo patrimonio immateriale dell’Unesco è proprio qui, nella cucina e nei sapori del Cilento.

Tra grotte e torrenti
Lasciata la costa, non vengono meno le occasioni di immergersi in una natura rigogliosa. La primavera è stagione ideale per escursioni, trekking e anche per sport più impegnativi, comunque alla portata di chiunque sia in buone condizioni fisiche, grazie al supporto di guide esperte. Come la facile ma emozionante discesa in rafting del torrente Calore o di altri corsi d'acqua (www.freedone.it) o gli itinerari speleologici nelle Grotte di Castelcivita (www.grottedicastelcivita.com).
Con possibilità di scelta, a seconda dell'interesse e delle capacità, tra percorso Turistico, Amatoriale o Geoesperienziale.

Mozzarella e dintorni
Se la costiera cilentana è il paradiso della cucina (dieta) mediterranea a base di pesce, le zone interne e, in particolare, il Vallo di Diano sono il nirvana del buongustaio in cerca di sapori autentici di un'antica tradizione contadina. Da assaggiare e acquistare presso i numerosi produttori locali. A cominciare dall'oliva salella ammaccata, presidio slowfood, ottenuta dai frutti selezionati di una cultivar autoctona e lavorata secondo una tradizione secolare. Ci sono poi i due grandi comparti, quello caseario e quello suinicolo, con altrettante eccellenze. Mozzarella di bufala dop, treccia, bocconcini, provole affumicate, scamorza, ricotta, caciocavallo, cacioricotta del Cilento, caci affumicati e aromatizzati… C’è solo l’imbarazzo della scelta. Tra gli indirizzi utili: Caseificio Chirico (www.tenutachirico.it) ad Ascea, presso Velia, e Caseificio Polito (www.caseificiopolito.it) ad Agropoli. Particolarissimi i salumi: salsiccia cilentana e soppressata del Vallo di Diano (anche nella variante rossa, dolce o piccante), capicollo, caciosalsiccia (o cacio dell'emigrante) con il salume racchiuso in una forma di formaggio: da Dianosalumi (www.dianosalumi.it) a Monte San Giacomo, nei pressi di Padula. Nel comparto enologico, spicca la doc Cilento che comprende vini ottenuti dai vitigni Aglianico, Fiano, Piedirosso, Primitivo, Sangiovese, Trebbiano toscano, Greco e Malvasia bianca.

 

Dove mangiare e dormire

•Tenuta Duca Marigliano Capaccio www.tenutaducamarigliano.it: boutique hotel a due passi dal mare e dagli scavi di Paestum. Con ottimo ristorante.
• Locanda Badia Castellabate www.locandabadia.it: suggestivo B&B nel centro storico del paese, ossia nel set di Benvenuti al Sud.
• La Cantinaccia Santa Maria di Castellabate, tel. 3386399533: per piatti tipici della cucina cilentana.

Chicche da non perdere

A zonzo sul set
Il turismo cinematografico non è certo una novità. Dal 2010, ossia dopo il grande successo al botteghino di Benvenuti al Sud, Castellabate è entrato anche in questo particolare circuito.
Una cartellonistica dettagliata segnala luoghi e taglio delle riprese cinematografiche della commedia con Claudio Bisio nei panni di un funzionario brianzolo delle poste “sbattuto” nel Meridione. Così il viaggiatore può davvero calarsi nella parte degli interpreti del film per le foto di rito.

In fondo al mare… a piedi asciutti
Come osservare la ricchezza dei fondali marini, per esempio, di Punta Licosa, dell’isola Licosa, di Punta Tresino o del parco marino di Castellabate senza avere il brevetto di sub? Muoversi tra resti archeologici sommersi, falesie, grotte, risorgive sottomarine, praterie di posidonia senza nemmeno bagnarsi i piedi? A Ogliastro Marina e in altri centri, alcuni operatori specializzati (per esempio Marina Boat Service, www.marinaboatservice.it) effettuano escursioni in barche con il fondo trasparente. Da cui ammirare senza sforzo la ricchissima flora e fauna di un litorale tra i più belli e incontaminati d’Italia.

Le due Spigolatrici
Immaginata da Luigi Mercantini nella sua celebre poesia del 1858, la Spigolatrice di Sapri ha oggi due statue che la celebrano.
Una, inaugurata due anni fa, oggetto di aspre polemiche per le sue forme, l’altra bersaglio di critiche per la collocazione poco visibile e raggiungibile solo in barca. Per vedere la prima basta percorrere il Lungomare della città. Per la seconda, collocata sullo Scoglio dello Scialandro, con magnifica vista sul Golfo di Policastro, conviene percorrere il Sentiero Apprezzami l’Asino. Un bel percorso di media difficoltà, lungo 10 km (percorribili in 6 ore con soste) da Sapri a Maratea (Pz) attraverso scogliere, cale, valloni e macchia mediterranea.