Noci, nocciole, mandorle, pistacchi, arachidi, pinoli, i più esotici anacardi e le noci del Brasile… È l’irresistibile frutta secca in guscio e sgusciata, chiamata così per distinguerla dai frutti disidratati (uva, fichi, albicocche, prugne…). In realtà si tratta di semi, dolci e oleosi, tanto che dalla maggior parte si ricavano anche degli oli. Sono prodotti altamente nutrienti, dalle molte virtù salutari.
Le noci, per esempio, grazie al contenuto di acido alfa-linolenico e in virtù di un indice glicemico bassissimo, hanno disco verde per i diabetici. La nocciola contiene vitamina E, la mandorla è un’ottima fonte di magnesio: tutti apportano sali minerali. Questi frutti possono essere d’importazione (per lo più da Turchia, Grecia, Spagna, Israele, Sudamerica e Stati Uniti) o di produzione nazionale. Famose, per esempio, le noci di Sorrento e le nocciole del Piemonte.
Noci, nocciole, mandorle
Perfette fin dall’aperitivo (una ciotola di mandorle e noccioline si svuota in un baleno), trionfano nelle preparazioni dolci. E anche un filoncino di pane alle noci è molto più gustoso di una semplice baguette, così come poche noci tra le foglioline di baby spinaci o in una macedonia sono una delizia, al pari di un misto (noci, nocciole) nell’insalata verde. L’aggiunta di noci a una cheesecake al gorgonzola rende più originale la preparazione tradizionale: basterà preparare una base con briciole di pane nero tenuto insieme da burro liquefatto e poi passato in frigorifero.
L’infinito capitolo dei dolci inizia con lo strudel di noci per un fine pasto eccezionale che, può arricchirsi di tutta la frutta secca disponibile, ed essere servito con una pallina di gelato: alle noci o alle nocciole, naturalmente. E poi non vanno dimenticati i biscotti, i cioccolatini, le torte e le mousse, in particolare, ai gusti caffè e cioccolato. Molto raffinate certe prelibatezze francesi (dette Mendiant) fatte di frutta secca e canditi sistemati sopra piccole basi tonde di cioccolato liquefatto e poi rappreso. Sono facilissime da preparare e il successo è garantito.
Pistacchi, pinoli, arachidi, anacardi
Il menu della festa può aprirsi con un’elegante terrina di carni, in cui occhieggiano pinoli e verdi pistacchi. Gli stessi che non possono mancare nella più prosaica ma squisita mortadella Doc o Dop. Altro classico è il petto di pollo o tacchino agli anacardi. La ricetta? Tagliate a strisce il petto e fatelo marinare per un paio d’ore in olio, sale, pepe, succo di limone e noce moscata. Fate soffriggere separatamente cipolle e carote. Mettete la carne in forno per 20 minuti a 150°C. A fine cottura aggiungete le verdure e cospargete con anacardi tostati.
Per quanto riguarda i primi piatti, intramontabili le trenette condite con pesto ligure, indispensabili i pinoli. Come nel castagnaccio o nella pinoccata umbra. Una ricetta di pasta ad effetto? Spaghetti alle arachidi. Si fa colorire della pancetta tagliata a striscioline in una padella, si aggiungono le noccioline triturate e si uniscono gli spaghetti cotti al dente, con un goccio d’olio. A proposito di arachidi, il peanut butter (burro di arachidi) che fa impazzire ragazzi e adulti d’oltreoceano ora ha successo anche da noi. Un primo più chic per le serate di dicembre può essere una vellutata
di cannellini passati e insaporiti in padella con la salvia e guarnita di pistacchi tritati.


