Nel quadro di Leonardo La dama con l’ermellino (dipinto tra il 1485 e il 1490), l’animale sorretto dalla giovane Cecilia Gallerani, amante di Ludovico il Moro, in realtà non è un ermellino, ma un furetto. Questa opera d’arte di cinque secoli fa testimonia come tenere un furetto come animale da compagnia non sia una moda recente. Anzi, la domesticazione risalirebbe addirittura a 2-3mila anni fa. Anticamente, era usato in Gran Bretagna e, da noi, in Sicilia, per stanare piccoli animali come i conigli, un tipo di caccia tradizionale ora proibito dalla legge.
Parente della puzzola
Mustela putorius furo è il suo nome scientifico, che ricorda come il furetto sia uno stretto parente della puzzola europea (Mustela putorius). Per essere precisi, il furetto è la versione domestica della puzzola, un po’ come il cane è la versione domestica del lupo. Da questo si potrebbe dedurre che il furetto puzza, ed è vero: se si stressa o ha paura, può emettere dalle sacche che ha sotto la coda un odore molto forte. E questo è uno dei problemi da prendere in considerazione prima di adottarne uno, anche se la sterilizzazione in parte risolve il problema (vedi box). In ogni caso si tratta di un animale molto simpatico ed estremamente vivace, ma per convivere bene bisogna conoscerlo ed essere disposti a modificare in parte le proprie abitudini e la propria casa. Il furetto è un carnivoro (e non un roditore come molti credono), con forte istinto da predatore, snello e lungo dai 40 ai 60 centimetri. Le femmine pesano dai 500 ai 1300 g, i maschi dai 1000 ai 2000 g. I colori del pelo variano, dal bianco al marrone al grigio scuro. L’aspettativa di vita media è di otto anni, ma qualcuno arriva anche a 12.
Meglio due che uno
Quali sono le principali esigenze del furetto? Ovviamente cibi appositi, preparati industrialmente, ovvero scatolette e croccantini, nonché cucce e passatempi su misura. Per esempio, gli piacciono molto le amache, gli asciugamani e in genere tutto ciò in cui può infilarsi. Ma soprattutto ha bisogno di socialità e affetto, almeno un paio di ore al giorno devono essere dedicate a giocare con lui e a coccolarlo. Il furetto soffre molto la solitudine e, se si trascorre poco tempo in casa, i veterinari consigliano di prenderne due, cuccioli o adulti, che siano già amici. Inoltre, anche al piccolo mustelide vanno insegnate regole fondamentali: dall’usare la cassettina per i bisogni (come quella per il gatto, ma con una sabbietta apposita) al non mordere. A questo proposito, il primo consiglio è prendere un cucciolo nato in casa, da una madre tranquilla, in una situazione serena, e abituato agli esseri umani. Oppure presso un’associazione zoofila si può adottare un adulto o due dal carattere tranquillo. Altrimenti si avrà un animale spaventato e pronto a usare i dentini.
Attenzione ai fili elettrici
Bisogna poi rendere sicura la nostra casa. Il furetto si infila ovunque, anche in spazi minimi. Si nasconde tra i cuscini del divano e nei cassetti, dove rischia di essere schiacciato, oppure dietro il frigo, la cucina a gas e la lavatrice, dove può entrare in contatto con fili elettrici o altri oggetti pericolosi. Inoltre, il furetto scava con gran passione la terra dei vasi e, come un abile alpinista, scala le librerie, gli attaccapanni e i balconi, mettendosi facilmente in pericolo. E rosicchia un po’ tutto: fili elettrici, plastica, carta, che possono provocargli un blocco intestinale. Diamo queste avvertenze perché il furetto deve vivere libero e non in gabbia. Lo si può chiudere in un’ampia gabbia attrezzata soltanto per proteggerlo momentaneamente, in caso di presenza di estranei o di bambini piccoli. La cosa migliore è comunque rendergli inaccessibili i punti pericolosi.