L'arte della flessibilità

Le mamme?
Sempre più elastiche, devono organizzarsi in modo da essere presenti in famiglia e con i figli. Senza rinunciare a sé stesse e al lavoro, con un pizzico d’ironia

Le mamme elastiche riescono a sintonizzarsi sul compromesso, sul fatto che non si può sempre dare il massimo, contemporaneamente, su troppi fronti. Per la propria sopravvivenza, meglio accettare le proprie imperfezioni, un modo di essere che si può riassumere così: non sono un robot, ma un essere umano.
Un modello di madre alla resa? Macchè! Una madre che combatte cercando di risolvere tutti gli intoppi, i piccoli drammi di un faticoso menage. Come? Con più flessibilità, soprattutto con meno perfezionismo. Altrimenti l’elastico, prima o poi, si spezza. Addio alle wonder-mothers, quelle che mettevano il turbo per tenere tutto sotto controllo, salvo poi un bel momento bloccarsi precipitando a volte perfino nella depressione. Benvenute madri duttili, flessibili ed elastiche.

Meno perfezionismo
La mamma perfetta non può esistere. Esistono le mamme, certamente un po’ acrobate, che non si fossilizzano sul senso di colpa del “non sono all’altezza”, perché si arriva tardi dal lavoro, o perché invece di preparare l’arrosto si butta qualcosa nel microonde per tutta la famiglia. Non solo: meglio fare pace con la propria incompetenza iniziale nell’allevare i bambini. Mamme non si nasce, ma si diventa e, partendo da questo concetto, è più facile mettersi in discussione e chiedere aiuto. A parenti, nonni, amiche e ovviamente ai partner, nell’accudire-seguire i figli, facendo a meno del vecchio ruolo di madre unica e insostituibile. Un bel passo avanti. Che, inoltre, facilita la coesione della coppia, più unita nel crescere la prole. Questo porta anche a una maggiore ricerca di spazi da vivere insieme.

Compromessi? Sì, grazie
Anche questo è un concetto importante. L’arte del compromesso, della mediazione, è una forma mentis che rende la vita di una madre di famiglia più distesa, meno ansiogena. Volere tenere tutto sotto controllo è immolarsi continuamente al sacrificio, alla stanchezza perenne, all’insoddisfazione. Essere un’elasti-mamma significa invece dare delle priorità. Per esempio, se il bambino piange mentre stiamo sistemando la cucina, pazienza se sul tavolo resteranno i piatti sporchi: non è un dramma, non crolla la casa. Un po’ di polvere in giro? Non ha mai ammazzato nessuno. Un meritato riposo sul divano, o un bagno caldo, infischiandosene del pulviscolo, paga molto di più in termini di serenità. Non solo per le mamme, ma per tutta la famiglia.

LE NUOVE NONNE


La nonnità? Sempre più importante. In uno scenario caratterizzato dalla crisi della coppia e della scuola, nonne e nonni rappresentano la solida architrave della famiglia. Ma le over sixty non hanno solo una funzione importante come nonne-sitter. Oltre ai nipotini, devono vedersela con i figli, che seppur adulti hanno sempre problemi, e magari con genitori anziani da accudire. Per questi motivi la nonnità è sottoposta più che in passato a un carico di aspettative, richieste, pressioni difficili da governare. Insomma, in pensione non si va mai.
E alle elasti-mamme si aggiungono sempre di più le elasti-nonne, che di tempo per sé ne hanno pochissimo. Il lato positivo?
Sentirsi ancora utili, una delle grandi strategie per non invecchiare.